Sassomolare e paesi montanari limitrofi - Appennino Tosco Emiliano


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Sassomolare

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Il nome compare per la prima volta in un documento dell'anno 969,conservato nell'Archivio di Stato di Modena,in una copia fatta nei primi decenni del secolo XIII; contiene le testimonianze rese davanti all'Imperatore Ottone I da Modenesi e Bolognesi sull'andamento della linea confinaria fra i rispettivi vescovati. La località ricorre nel documento 4 volte: 2 volte nella forma Saxomurale, e una volta ciascuna nelle forme Saxomolare e Saxomulare. Cosicchè , per quanto riguarda l'etimologia,possiamo ritenere che si tratti di un toponimo composto di 2 parti: la prima parte formata dal latino saxum che significa rupe,rocca,masso e simili; la seconda potrebbe essere l'aggettivo latino murale (dal sostantivo murus,baluardo,difesa),oppure l'aggettivo latino molare (da mola,macina). Nel primo caso il toponimo significherebbe "sasso che si innalza come un muro o baluardo"; nel secondo caso "sasso dal quale si estraggono macine da mulino".

E' molto probabile che in origine,Sassomolare indicasse non un centro abitato,piccolo o grande,ma un'emergenza geografica di facile e non equivoca individuazione e,come tale,particolarmente adatta ad indicare un confine. Poi su questa emergenza rocciosa,si trattasse di una specie di muraglia naturale o piuttosto di una cava per macine da mulino,crebbe e si sviluppò un villaggio dapprima modesto,poi sempre più ampio ed organizzato. La posizione era certamente favorevole a tale sviluppo insediativo soprattutto perchè adatta a fornire riparo,assistenza e sostentamento a coloro che,percorrendo la strada transappenninica fra l'Emilia e la Toscana,giungevano in quel punto chiave del suo percorso,oggi chiamato "La Canevaccia",in cui ci si poteva incamminare o verso Pietracolora per scendere nel letto del Reno e proseguire per le valli delle Limentre verso Pistoia,oppure imboccare la strada per Gaggio Montano,Rocca Corneta e il Passo dei Tre Termini; oppure ancora,continuare verso Montese,Fanano,la Valle dell'Ospitale e il valico della Croce Arcana. A pochi passi dal quadrivio,in posizione dominante,Sassomolare offriva ristoro e sicurezza,il che per i tempi intorno al 1000 non era davvero poco...

Ma un altro fattore favoriva lo svilupparsi dell'insediamento: l'incertezza...della sua dipendenza tanto ecclesiastica quanto civile. A chi dovevano fare capo gli abitanti di Sassomolare per soddisfare i loro obblighi religiosi e amministrativi? Per i primi fu assai per tempo ammesso che la zona dovesse far parte della diocesi di Modena; per gli altri obblighi,invece,nacquero contrasti e beghe giudiziarie,destinati a divenire,col tempo,conflitti e scontri aperti.

Non si sa donde traesse origine l'incertezza confinaria esistente in questa zona,certo da situazioni remote e solo oscuramente opinabili. Sta di fatto che da quando,dopo la morte della contessa Matilde di Canossa,i comuni di Bologna e Modena vollero estendere il proprio dominio sul territorio esterno alle rispettive città,trovarono qui un altro e non secondario,motivo di di conflittualità,aggravato e complicato dalla esistenza di stirpi nobiliari che vantavano titoli,legittimi e non,di predominio e signoria.

Sassomolare,con prudenza e senno,seppe trarre profitto dalle difficoltà nelle quali si trovò coinvolto. E quando fu messo alle strette dall'incalzare sempre più pericoloso degli avvenimenti,decise di legare la propria sorte a quella del comune di Bologna contro quello di Modena. Fu una scelta felice,della quale,insieme alle comunità vicine di Castel D'Aiano,Villa d'Aiano e a quella più lontana di Rocca Corneta,non ebbe a pentirsi.

In certo modo,e semplificando,si può dire che la storia di Sassomolare è la storia dei vantaggi che,pur accompagnati da sacrifici e disagi,la piccola comunità montana trasse dalla libera scelta di fedeltà al potente comune cittadino...


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